Relazione



Alone lunare a 22°
Lunedi 13 febbraio 2006

Lunedì 13 febbraio 2006 alle ore 00:35 TMEC (le 23:35 T.U. del 12 febbraio), dopo che il cielo si era coperto di una leggera velatura che consentiva comunque di osservare la Luna, quasi piena, Saturno e le stelle più brillanti, si  è manifestato intorno al nostro satellite naturale un “ALONE a 22°”.

Sembrava un enorme occhio sopra la mia testa; il centro era costituito dalla Luna e, a 22° di distanza da essa, un vaporoso anello lattiginoso, denso, perfettamente simmetrico,  entro i cui confini, su di un fondo sostanzialmente molto scuro, si percepivano appena tracce di velatura e si vedeva il pianeta Saturno. L’anello aveva i bordi esterni un poco sfrangiati ma quelli interni sembravano tagliati col rasoio. Tra l'altro nella porzione sud, il bordo interno mostrava una debolissima colorazione tendente al rossiccio. Negli aloni lunari i colori sono generalmente assenti o debolissimi in quanto la luce del nostro satellite non illumina con sufficiente intensità l’alone perché i sensori dei colori dei nostri occhi vengano stimolati. Disegno dell'alone lunare a 22°

Il fenomeno degli aloni non è molto raro anche se per me, così bello, era la prima volta che capitava di vederlo: un altro lo ammirai dall’Osservatorio “Alpi Apuane” l’11 gennaio 2003; allora la Luna era circa al primo quarto e il fenomeno era associato ad una corona lunare. Tali manifestazioni, si verificano quando la velatura è costituita da cirri sottili, composti da cristalli  di ghiaccio a forma di prisma dalla struttura esagonale e basi piane tagliate ad angolo retto. Tali cristalli vengono attraversati dalla luce lunare (o solare se avviene di giorno) e gli unici angoli di deviazione che la luce può subire sono corrispondenti a 22° e 46°: di conseguenza anche il  raggio dei cerchi attorno alla Luna (o al Sole) è pari sempre a 22° o 46°  (i così detti piccolo e grande alone). So per certo che quello della notte del 13 febbraio era un alone a  22° perché ho misurato il raggio con la tecnica del palmo (un palmo aperto, a  braccio disteso davanti il viso, sottende circa 20° e a tanto, all'incirca  corrispondeva il raggio del cerchio di quella notte). Mi dispiace di non trovare  parole migliori per descrivere il fenomeno a cui ho assistito  ma era veramente bello!  L’alone è stato osservato anche dal socio Pietro Maiarelli da Quiesa (comune di Massarosa – LU) che me ne ha dato gentilmente comunicazione.

Purtroppo, nonostante abbia preso la macchina fotografica  mi sono reso conto che una  foto con un obiettivo da 50 mm era  impossibile: non ci stava che una minima porzione dell'alone e cosìMoon halo, alone lunare a 22 gradi. ho desistito. Alle 00:50 l'alone persisteva ancora. Ho provveduto a riprodurre con disegno a matita bianca su cartoncino nero il fenomeno da me osservato.

Pietro Maiarelli riusciva poi a fotografare l'alone lunare il 7 marzo alle ore 22.30 da Quiesa (LU) con una macchina digitale, la Canon EOS 300D con un obiettivo da 18mm f/3.5 ed un campo inquadrato di  68° X  45°. Posa di 30" a ISO 200

 


 

 

Ultimo aggiornamento 05/06/2015
 


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