Relazione


 

Una osservazione invernale con la neve
all’Osservatorio Astronomico Alpi Apuane, m 601 s.l.m.

di Roberto Beltramini

 

Per la prima volta nella storia dell’Osservatorio abbiamo “saggiato” le problematiche e le caratteristiche di una osservazione astronomica in condizioni invernali il 27-01-07.
 

Abbiamo collaudato cosi le condizioni di accesso ed i problemi causati da una nevicata di circa 20 cm, che ci permetterà di avere un promemoria per le future osservazioni in condizioni similari. Si sono evidenziati anche eventuali pericoli e problemi che saranno facilmente evitabili in futuro con l’esperienza avuta.

 

Le Apuane dal lato mare sembravano scarsamente innevate a quote basse, ad esempio c’erano macchie di neve nella zona di Trescolli e sulla cima del Monte Gabberi e nella zona di S. Anna di Stazzema. A quote elevate e sulle cime più nell’entroterra l’innevamento era maggiore, con un manto bianco uniforme.

 

Michele parte al mattino da  casa per andare all’Osservatorio a fare qualche lavoretto, sarà poi raggiunto da Davide nel primo pomeriggio.

 

Massimo e Roberto partono il pomeriggio con l’idea di osservare alla sera la quasi occultazione delle Pleiadi da parte della Luna. La presenza in cielo di Mercurio, Venere e Saturno preannunciano una interessante serata.

 

Michele trova la strada pulita fino alla località La Croce, con abbondanti cumoli di neve sui bordi della strada, ammucchiati dagli spazzaneve.

L’ultimo tratto di strada sterrata si presenta con un manto di neve fresca e non battuta che Michele affronta a piedi con fatica fino all’Osservatorio.

 

Davide sopraggiunge in seguito con la sua vecchia e gloriosa Panda 4x4, e grazie anche alla sua esperienza su neve, senza catene, arriva fino all’Osservatorio. Sconsigliamo vivamente comunque esperienze di questo genere a chi non ha veramente una grande esperienza e conoscenza delle proprie capacità e del proprio mezzo.

 

All’Osservatorio la neve slavinando dal tetto ha creato un mucchio di neve alto 80 cm che si estende per tutta la La neve all'Osservatoriofacciata ingombrando e rendendo difficoltoso il passaggio.

Attenzione perciò a questo pericolo! Transitare vicino al muro per rischiare di rimanere investiti dall’eventuale caduta di questa grossa massa nevosa.

 

Il tetto della specola meno inclinato non ha scaricato la neve.

Nel pomeriggio arrivano Roberto e Massimo con tutta l’attrezzatura per l’osservazione, webcam, computer portatile, macchine fotografiche, abbigliamento pesante e di ricambio nel caso la neve fresca avesse bagnato gli indumenti rendendo impossibile l’osservazione. Tutto il materiale negli zaini ed in parte a mano.

Si consiglia per l’accesso scarponi da montagna con ghette o doposci ben tacchettati. In caso di neve ghiacciata e scivolosa, visto che l’ultimo tratto di strada è senza parapetto non avventurarsi e tornarsene a casa. Una eventuale scivolata o caduta nel bosco potrebbe avere conseguenze fatali.

 

Il primo serio problema si evidenzia al momento in cui Roberto al tramonto si appresta ad aprire il tetto della specola per permettere il raffreddamento dell’ambiente e della strumentazione nel caso esistessero differenze dannose di temperatura.

Il tetto non scorre, appesantito ed incurvato sotto il peso della neve, obbligando Davide e Roberto ad una escursione alpinistica sul tetto per spalarla. Manovra oltre che rischiosa per l’incolumità personale, rischiosa anche per gli eventuali danneggiamenti alla struttura.

Questa soluzione è da affrontarsi solo in caso di necessità e da chi sa esattamente come muoversi, in questo caso la presenza di due delle persone che a suo tempo hanno lavorato alla progettazione e realizzazione della struttura.

 

Il tetto alleggerito con un lavoro di 1\2 ora da due persone, riprende la sua forma aprendosi agevolmente.

 

Davide e Michele rientrano a casa, per impegni precedenti, dopo il lavoretto straordinario.

 

Comincia l’osservazione, purtroppo affetta da cattivo seeing, con la ripresa di file avi alla webcam, di Mercurio che sparisce subito dietro la cresta del Monte Lieto.

Proseguiamo con Venere, evidentemente solo per scrupolo, visto il tremolio (mare forza 7) dell’immagine.Tramonto dall'Osservatorio

Tentiamo poi, con un tele 200 mm duplicato a 400, la ripresa della Luna e Pleiadi con una pellicola diapo Fuji Provia 400 iso.

Continuiamo poi con la webcam sempre montata al rifrattore Ø80 mm F 1200 mm sulla Luna per realizzare, visto l’aspetto mal di mare, una serie di riprese da incollare poi in un fotomosaico dell’intera superficie.

 

Pausa cena….. e poi tentiamo un Saturno con i soliti problemi.

 

Desistiamo dal continuare, chiudendo l’osservazione, dal momento che abbiamo spremuto la serata per quello che permettevano le condizioni.

 

Inoltre, in parte confortati dalla relativamente alta temperatura (1° C.), ma preoccupati dal ritorno alle auto sulla neve al chiarore della Luna e delle torce elettriche e prevedendo un possibile congelamento della strada, ci affrettiamo al rientro.
Bisogna fare attenzione a questo aspetto, perchè il cielo sereno aumenta l’irraggiamento del calore dal suolo provocando possibili lastre di ghiaccio sia sulla strada percorsa a piedi, che nel fondo valle soprattutto in prossimità dei ponti.

È frequente infatti trovare temperature inferiori a bassa quota a causa dell’inversione termica.

Troviamo comunque la strada “pulita” grazie agli spargisale che prevedendo quelli che erano anche i nostri timori hanno abbondato nel loro lavoro.

 

Si conclude così una giornata… intensa ma ripagante, anche solo per gli spettacoli extra astronomici che l’Osservatorio Astronomico Alpi Apuane offre sempre.

 

Le Apuane in veste bianca modello inverno con protagonisti di contorno come: La Pania, il Monte Forato, il Monte Corchia, il Monte Nona, il Monte Procinto.

Il tramonto con vista sul Mare Ligure incorniciato dalle Alpi Marittime che sbucano oltre l’orizzonte!

La vallata e le cime innevate ed illuminate a giorno dal chiaro di Luna con le stelle sfavillanti incastonate in un cielo nero per contrasto!

 

Ultimo aggiornamento 05/06/2015
 


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