Relazione


 

Un astronomo viareggino: GINO CECCHINI

(biografia curata da Beltramini Roberto)

 

GINO CECCHINI (1896, 1978) L'astronomo viareggino Cecchini Gino

Nato a Viareggio (Lucca) il 3 Marzo 1896.
Morto a Calci (Pisa) il 5 Novembre 1978.

Laureato in Matematica nel 1920 alla Scuola Normale Superiore di Pisa, prese servizio dal Dicembre 1920 all’Agosto 1927 presso la Stazione Astronomica di Carloforte in Sardegna (isola di San Pietro), prima come Assistente e poi come Astronomo Aggiunto incaricato della direzione. In questi sette anni Cecchini prese parte alle osservazioni sistematiche di latitudine del Servizio Internazionale, studiando ogni questione relativa al problema generale della variazione delle latitudini terrestri. Le osservazioni erano effettuate con il Telescopio Visuale Zenitale (VZT) dalla cupola posta in cima alla torre di San Vittorio, che era stata adibita a sede della Stazione.
La Stazione di Carloforte ha costituito, nel corso di quasi un secolo di esistenza, un passaggio obbligato per molti astronomi italiani, che vi erano "comandati" per qualche anno, come fosse un tirocinio, a svolgere la funzione di Direttore.

Nel 1927 ottenne il posto di Astronomo presso l’Osservatorio di Merate (Milano) e nel 1931 conseguì la libera docenza. All'Osservatorio di Merate lo studio di oltre tre anni di osservazioni di latitudine lo condusse ad accertare l'influenza dei gradienti termici nei dintorni dello strumento di osservazione. Nel campo spettroscopico si propose l'analisi critica, sia dei criteri di classificazione delle stelle delle prime classi spettrali (B, A, F) sia della determinazione delle loro parallassi spettroscopiche.
Incaricato dal marzo 1942 della Direzione dell'Osservatorio Astronomico di Torino e dell'insegnamento dell'Astronomia, intraprese un’energica riorganizzazione dell'istituto.

Cecchini aveva in mente un piano di attività che prevedeva la revisione di tutte le attrezzature strumentali, l'aumento del personale scientifico e tecnico, il miglioramento degli ambienti, l'aggiornamento della biblioteca ed una maggiore valorizzazione dell'insegnamento dell'Astronomia nell'Università di Torino.
Nel gennaio del 1944 però tutti i locali dell'Osservatorio, ad esclusione delle cupole, vennero requisiti dal Comando Tedesco compromettendo le idee di ammodernamento di Gino Cecchini.

Gli eventi bellici non gli consentirono di portare a termine tutti i suoi progetti anzi in una settimana dovette sgomberare tutti i locali e trasferire la sede. La Biblioteca e gran parte delle masserizie vennero trasferite presso l'Istituto dei Salesiani situato alla Moglia di Chieri, ottenne  però dal Comando tedesco due concessioni importanti; il massimo allontanamento dei riflettori contraerei di una sezione fotoelettrica posta vicino all'Osservatorio e la mimetizzazione delle cupole per evitare di essere individuati come possibili obiettivi militari.

Le ricerche compiute dal 1942 si riferiscono a studi statistici sull'ammasso del Sole, di metodi di fotografia astronomica per la deduzione di posizioni e di moti propri, alla determinazione di orbite fotometriche, all'organizzazione e direzione dello studio locale delle variazioni della latitudine nel periodo 1943-47. Le attività di ricerca furono difficoltose, ciò nonostante l’Osservatorio fu in grado di effettuare regolari osservazioni di posizione di comete e pianetini.
Cecchini era anche un regolare collaboratore di riviste di divulgazione come «Sapere» e «Coelum», oltre che del giornale «La Stampa».

Verso i primi giorni dell'aprile 1945, poco tempo prima della liberazione di Torino, Gino Cecchini ottenne lo sgombero delle truppe tedesche. Finita la guerra, iniziò i primi lavori di riparazione dei danni provocati dall'occupazione dell'istituto da parte delle truppe tedesche,  riprese le sue ricerche ed il programma di ampliamento che si era proposto di attuare prima dello scoppio del conflitto.

Nel 1947 assunse la Direzione di ruolo e fu eletto socio dell'Accademia dei Lincei, vinse il concorso per il posto di Direttore dell’Osservatorio di Teramo (il primo concorso per il personale degli Osservatori italiani bandito dopo la guerra), dove però non prese mai servizio. Dal 1 Dicembre 1947 assunse la direzione di ruolo a Torino "in accordo col passaggio dell’Osservatorio fra gli osservatori aventi il posto di Direttore autonomo".

Nel 1949 fu nominato Direttore dell'Ufficio Centrale delle Latitudini, e accettò che fosse stabilita a Torino la sua sede, curò la sua organizzazione e intraprese lo studio delle osservazioni fatte sin dal 1900 nelle stazioni internazionali osservative di Carloforte in Sardegna, Mizusawa in Giappone, Kitab in Uzbekistan, Gaithersburg e Ukiak in Nord America e La Plata in Argentina. Studiò sia le variazioni di latitudine concluse, sia la polodia, per quanto si riferisce agli spostamenti periodici e progressivi del polo di rotazione della Terra. Sono stati pubblicati a cura del Cecchini risultati riguardanti non solo gli spostamenti delle stazioni internazionali di Mizusawa e di Kitab, ma anche la precisazione dei collegamenti fra le polodie dedotte dai precedenti uffici centrali e la segnalazione di errate interpretazioni. Pubblicò pure, nel 1950, uno studio critico delle relazioni fra le variazioni della latitudine e i fenomeni geofisici e uno studio sulle leggi e sulle incognite nel fenomeno della variazione delle latitudini terrestri. 

Mantenne la direzione di Torino sino al 1966, quando andò fuori ruolo.

Si dedicò anche alla spettroscopia stellare pubblicando, in collaborazione con Livio Gratton, una importante monografia sulle stelle nuove. Nel campo della divulgazione, pubblicò nel 1953 per la UTET la bella opera “Il Cielo” in 2 volumi, di cui curò nel 1969 una seconda edizione.

Vinse i seguenti Premi: Stambucchi, 1929; Cagnola, 1930; Reina, 1934; Susca, della Reale Accademia d’Italia, insieme a Livio Gratton.

Cecchini si spense nella sua residenza di Calci, in provincia di Pisa, nel 1978.



Questa biografia è un sunto riordinato cronologicamente di quanto e possibile ricercare da svariate fonti sul web, nell’intento di ricostruire, nel modo più dettagliato possibile, la biografia  del nostro più illustre concittadino astronomo.
Chi fosse a conoscenza di ulteriori vicende della sua vita può contattarci cliccando qui.

 

Ultimo aggiornamento 05/06/2015
 


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