Sezione Meteore


 

Osservazioni 2007

0.          INTRODUZIONE

Nel 2007 sono stati osservati due sciami principali, le Perseidi in agosto e le Geminidi in dicembre.

Nel complesso sono state effettuate 3 osservazioni, per un totale di 4 ore e 5 minuti, e sono state rilevate 90 tracce meteoriche delle quali 40 Perseidi e 32 Geminidi. E’ stata utilizzata la metodologia standard adottata dalla Sezione Meteore dell’Unione Astrofili Italiani che consiste in:

- osservazioni individuali;

- condizioni di qualità del cielo con almeno 5.5 di magnitudine limite;

- disegno su carta delle meteore osservate (eccezione nel caso di certezza di attribuzione di una traccia ad uno sciame, come nel caso di Perseidi e Geminidi);

- rilevazione della magnitudine di ciascuna meteora utile ai fini del calcolo del Tasso Orario Zenitale.

I dati qui riportati sono stati elaborati in una prima analisi, ulteriori approfondimenti potranno essere effettuati sul sito web http:// meteore.uai.it a cura di Enrico Stomeo della Sezione Meteore dell’UAI.

Diciamo che non è stato un anno particolarmente fortunato a causa delle condizioni meteorologiche sfavorevoli sia ad agosto che a dicembre che non hanno potuto permettere l’osservazione degli sciami meteorici nei giorni del massimo di attività.

 

1.          PERSEIDI

Sulle Perseidi, lo sciame più noto anche nella cultura popolare, originato dalla cometa periodica Swift-Tuttle, si è scritto così tanto che si rimanda alla ricca bibliografia esistente in materia per le notizie storiche sullo sciame, il cui massimo si verifica solitamente con due picchi tra i giorni 11 e 13 agosto.

Si è potuto osservare solo nella notte tra i giorni 11 e 12 agosto e l’osservazione visuale è stata effettuata da da Luigi D’Argliano e Marzia Casagrande;  i dati rilevati (secondo la metodologia UAI) sono riportati nella tab. 1.

La legenda della tabella è la seguente: Obs = osservatore (CAS= Casagrande; DAR=D’Argliano); Loc = località di osservazione (Sta= Stazzema, Osservatorio Alpi Apuane); Data (TU) = tempo di inizio di osservazione in TU espresso in giorno e decimale del mese di agosto; Lm = magnitudine limite media; Dur = durata osservazione (ore e decimali); F = fattore correttivo per ostacoli (1= cielo libero da ostacoli, 0= cielo completamente coperto); Ntot = numero totale di meteore osservate di cui PER = quadrantidi e OTH = meteore di altri sciami e sporadiche.

 I calcoli dello ZHR (tasso orario zenitale corretto o Zenital Hourly Rate) sono stati effettuati con un foglio di calcolo Excel utilizzando la formula:

 

ZHR = (N*Cm*F*K)/t

 

dove N= meteore osservate; Cm= fattore di correzione per la magnitudine limite; F= fattore di correzione per ostacoli; K= fattore di correzione per altezza del radiante sopra l’orizzonte; t= tempo espresso in ore. Per il calcolo dei fattori di correzione si rimanda alla letteratura esistente della quale un’ampia rassegna è riportata sul sito internet della Sezione Meteore dell’UAI.

 

 

Obs

Loc

Data (TU)

Lm

Dur

F

Ntot

PER

Oth

CAS

Sta

11,92

6,2

1,75

1

21

17

4

DAR

Sta

11,93

6,2

1,33

1

32

23

9

Tab. 1

La località di osservazione (loc) è sempre stata Stazzema (osservatorio del GAV); La distribuzione delle magnitudini nelle due osservazioni è riportata nella successiva tab. 4.

 

Mag.

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

5

Perseidi

0

1

4,5

5,5

9

11,5

3,5

3,5

1,5

Altre

0,5

0,5

0

4

4,5

1

1,5

1

0

Tab. 2

Sulla base di questi dati la magnitudine media delle Perseidi è risultata di 1.25 mentre quelle delle altre meteore di 0.96. Questi valori sono stati utilizzati per il calcolo di Cm nella formula dello ZHR che è risultato compreso tra 26 (Casagrande) e 50 (D’Argliano). Lo ZHR è un dato soggettivo individuale, dipende da molti fattori tra cui la sensibilità fotometrica dell’osservatore, dalla sua esperienza, dai tempi morti ecc. ecc..

Il tempo morto è il tempo che occorre ad un osservatore per registrare la traccia meteorica, durante il quale non è in grado di osservare il cielo. Il tempo effettivo di osservazione, che entra nel calcolo dello ZHR, è dato dalla differenza tra la durata dell’osservazione e la somma dei tempi morti.

 

 

2.                    GEMINIDI

Le Geminidi non sono note al grande pubblico ma sono ben conosciute agli addetti ai lavori, soprattutto per le elevate frequenze orarie (in genere 100 o superiore) e la spettacolarità dell’evento, con meteore luminose e talvolta con due, tre apparizioni simultanee. Sono originate dall’asteroide 3200 Fetonte e sono note soprattutto a partire dagli anni ’80. Anche su questo sciame esiste molta letteratura alla quale si rimanda per approfondimenti.

Il massimo di quest’anno era previsto nelle ore del mattino del giorno 14 per cui sono state programmate osservazioni nelle serate dei giorni 13 e 14 in modo da poter osservare sia la fase ascendente che la fase discendente del picco di attività. Le condizioni meteorologiche non sono state favorevoli e in pratica si è avuta solo una finestra osservativa la sera del 13. L’osservazione si è svolta a Montigiano e non a Stazzema, per il fatto che questa località si raggiunge in soli venti minuti di auto da Viareggio ed è caratterizzata da un cielo abbastanza buio (non al livello dell’osservatorio del Monte, tuttavia).

L’osservazione è stata effettuata da Luigi D’Argliano (che ha fatto i rilievi secondo gli standard UAI) e Michele Martellini. Come si può leggere nelle Tabb. 3 e 4 lo sciame è stato all’altezza delle aspettative, con le solite meteore luminose ed eventi simultanei. Lo ZHR calcolato è stato di 105.

Nella tabella 3 le sigle sono le stesse della tabella 1 salvo Mon= Montigiano e GEM= geminidi. La data è riferita al giorno ed al decimale del mese di dicembre. 

Obs

Loc

Data (TU)

Lm

Dur

F

Ntot

GEM

Oth

DAR

Mon

13,36

5,93

1,00

1

37

32

5

Tab. 3
 

La distribuzione delle magnitudini è riportata nella successiva tab. 4.

Mag.

-3

-2

-1

0

1

2

3

4

5

Geminidi

0

1,5

5

8

3,5

5,5

5,5

3

0

Altre

0

0

0

2

2

0

0

1

0

Tab. 4

 

 

Ultimo aggiornamento 04-07-2008
 


Pagina principale