Sezione Meteore


 

La Sezione Meteore del GAV

a cura di Luigi D'Argliano


La Sezione Meteore del GAV è attiva dal 1985, anno in cui gli osservatori appartenenti al nostro Gruppo hanno incominciato ad inviare i loro rapporti di osservazioni visuali alla Sezione Meteore dell’Unione Astrofili Italiani. Da allora, soprattutto in occasione dell’ attività degli sciami maggiori di meteore si effettuano campagne di osservazione.

Gli sciami più osservati in venti anni di attività sono quelli di Geminidi e Perseidi ma negli ultimi anni anche quello delle Leonidi. Un riepilogo dell’attività svolta si può leggere aprendo il file riepilogo osservazioni.

L’archivio delle osservazioni è disponibile in piccoli file formato .txt che riproducono la scheda tipo della UAI. Rientrano nelle osservazioni anche quelle occasionali di bolidi, meteore più luminose della mag. –4, per i quali sono richiesti dati più dettagliati in particolare sulla traiettoria perché potrebbero verificarsi cadute di meteoriti. L’archivio di questi occupa una sezione a parte.

Come osservare le meteore

Osservare le meteore è molto semplice, basta avere molta pazienza e rispettare gli standard UAI. Per scaricare la scheda osservativa ci si può collegare al sito della sezione meteore della UAI.

Le regoli principali per l’osservazione sono le seguenti:

  1. Osservare con un cielo buio (magnitudine limite almeno +5.5), lontano da fonti luminose, specialmente lampade al sodio
  2. Campo visivo di osservazione il più sgombro possibile. Nel caso vi siano ostacoli visivi naturali (nubi, creste di monti, alberi…) o artificiali (case..) è necessario riportare sulla scheda la percentuale di cielo coperto.
  3. Osservare per almeno un’ora fissando un punto della volta celeste almeno a 20/30° dal radiante dello sciame che interessa e posto in una posizione visiva comoda (p.es. ad un’altezza di circa 45° si osserva bene seduti su una sedia a sdraio o con schienale reclinabile).
  4. Rilevare la traiettoria di ogni singola traccia meteorica su carta celeste (a meno che non si sia in grado di associare già da una prima osservazione a quale sciame appartiene); inoltre indicare un numero progressivo di apparizione e per ogni traccia indicare almeno la magnitudine (per confronto con stelle di grandezza nota). Indicazioni accessorie sono il colore e la velocità in °/secondo.
  5. Stimare il tempo morto che serve per registrare le tracce delle meteore
  6. Non effettuare osservazioni di gruppo ma singole. Ovvero: ciascun osservatore esegue una sua osservazione rilevando le meteore che solo lui riesce a vedere. La percezione visiva varia da individuo e i tassi orari delle meteore vengono calcolati sulla base di singole osservazioni . E’ ovvio che due o più osservatori possono osservare contemporaneamente ma ognuno si rileva le sue meteore.

 

Quando osservare le meteore

Ci sono periodi dell’anno più favorevoli (es. agosto, novembre, dicembre) perché sono attivi gli sciami principali ma in genere si possono osservare meteore in qualsiasi notte. Gli sciami sono attivi per periodi più o meno lunghi ma il numero maggiore di meteore si osserva il giorno del massimo.

Il periodo migliore per l’osservazione delle meteore degli sciami si ha quando il radiante raggiunge la massima altezza sopra l’orizzonte; si può comunque ragionevolmente osservare anche con il radiante alto poche decine di gradi. Per le meteore sporadiche il momento migliore è dopo la mezzanotte, per una combinazione tra il moto di rotazione e quello di rivoluzione della Terra.

Il numero di meteore osservabile in un’ora è variabile, soprattutto quando si osservano gli sciami principali la notte del massimo di attività. Geminidi e Perseidi possono mostrare 20-40 meteore per ora; durante il massimo delle Leonidi tra il 17 ed il 18 novembre 1999 membri del GAV registrarono oltre 1200 meteore in 4 ore di osservazione; in notti senza attività di sciami principali si possono vedere 3-5 meteore per ora.

Lo ZHR (zenital hourly rate, Tasso Orario Zenitale) è il numero di meteore di uno sciame che si possono vedere in un’ora di osservazione in condizioni di cielo ideale, ovvero con il radiante allo zenit, magnitudine visuale limite pari a 6.5 e campo visivo sgombro da ostacoli (alberi, nubi..). Per questo il numero effettivo di meteore visto viene corretto per una serie di fattori che tengono conto sia dell’altezza del radiante sopra l’orizzonte che delle condizioni di visibilità nonché del tempo effettivo di osservazione, considerando le pause per registrare ciascuna meteora.

 

Osservazioni di Bolidi

Sono osservazioni casuali, anche se bolidi sono originati da alcuni degli sciami principali, e che possono cogliere di sorpresa l’osservatore, anche nella luce del crepuscolo. Spesso sono così luminosi da generare ombre.

Quando si osserva un bolide in genere si rimane così affascinati che si dimentica di raccogliere i dati fondamentali che sono:

  1. Ora e minuti di osservazione
  2. Località (con coordinate geografiche)
  3. Traiettoria del bolide: riportare su una carta celeste i punti di inizio e fine avvistamento e ricavare quindi le coordinate in Ascensione Retta e Declinazione. Nel caso in cui il cielo sia così chiaro da non avere stelle di riferimento si utilizzino le coordinate altazimutali, memorizzando i punti di inizio e fine e ricavando le coordinate con una bussola.
  4. Durata del fenomeno in secondi

Seguono poi altri dati cioè la magnitudine (per i bolidi è difficile perché non sempre si possono avere Venere o la Luna come termini di riferimento visibili), il colore, forma, dimensioni, scia, rumori ecc. ecc.

 

Link

UAI sezione Meteore http://meteore.uai.it

A questo indirizzo aggiornamenti sulle Leonidi 2004 ed un link
interessantissimo con previsioni meteo in tempo quasi reale
http://meteore.uai.it/


IMO International Meter Organization http://www.imo.net

The American Meteor Society http://www.amsmeteors.org

Sito del North American Meteor Network http://www.namnmeteors.org/


 

OSSERVABILITA’ DEGLI SCIAMI PRINCIPALI (fonte Almanacco UAI)

SCIAME   PERIODO MAX   AR DEC CON ZHR(anno
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
             
 
Legenda:


SCIAME = nome dello sciame;
PERIODO= periodo di visibilità;
MAX= data del massimo di attività;
AR DEC = coordinate del radiante (in gradi) il giorno del massimo;
CON= condizioni di visibilità il giorno del massimo: ++  assenza di disturbo lunare; +- disturbo lunare nella seconda parte della notte; -+ disturbo lunare nella prima parte della notte; -- disturbo lunare totale;
ZHR(anno=  frequenza oraria zenitale e anno relativo.

 

Sono evidenziati in grassetto i tassi orari zenitali maggiori o uguali a 100.

 

(1)               Tassi orari recenti delle LEONIDI: 5400(99 – 420(00 – 2600(01 – 3200(02 – 105(03 – 8(05

           75(06 – 30(07

(2)               Tassi orari recenti delle GEMINIDI:140(98 – 135(99 – 120(00-01 - 110(03 – 165(04 120(05

                                                          115(06 – 130(07

 

L’elenco comprende, oltre agli sciami che presentano una certa regolarità annuale, anche quegli sciami che hanno presentato nel passato recente o remoto picchi elevati di attività e che tuttavia negli ultimi anni hanno fatto registrare tasso orari anche inferiori a 10 se non addirittura nulli (es. le Bielidi ma anche Draconidi o Alfa Monocerontidi).

Si evidenzia che l’attività notevole delle Leonidi di questi anni è legata al passaggio al perielio della cometa progenitrice Tempel-Tuttle avvenuto nel 1998.

Infine è evidente la buona regolarità di Geminidi e Perseidi.

 

Ultimo aggiornamento 13/01/2014

 

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